Cosa vi offriamo

A tutti si possono presentare situazioni in cui si ha bisogno di un aiuto, in ogni età della vita: nell’infanzia, nell’adolescenza, da adulti, nella relazione di coppia.

L’infanzia

Nella crescita di un bambino e di una bambina, possono apparire anche molto precocemente disturbi del sonno o dell’alimentazione, difficoltà nello sviluppo del linguaggio o dell’autonomia personale, arresti nella capacità di giocare o di stare con gli altri, incapacità a staccarsi dai genitori anche per brevi momenti.

Queste difficoltà possono accentuarsi in particolari momenti della vita, come l’ingresso al nido, alla scuola materna o elementare, in occasione di malattie o ricoveri dei genitori o del bambino stesso.

In queste situazioni può essere necessario discutere le difficoltà talvolta coi genitori da soli, oppure coi genitori e il bambino in quella che noi chiamiamo consultazione contestuale o partecipata (secondo i modelli elaborati da Giuliana Barbieri o Dina Vallino).

L’adolescenza

Durante la preadolescenza e l’adolescenza la ragazza o il ragazzo possono  interrompere i loro contatti con gli amici, chiudersi in casa, mostrare difficoltà scolastiche inaspettate, o esprimere atteggiamenti difficili da capire, come mettersi in situazioni pericolose; oppure esprimere difficoltà alimentari o di dipendenza, anche dai giochi del computer, perdendo progressivamente la gioia del contatto con gli altri; o ancora esprimere pensieri di non farcela ad affrontare la vita, fino al limiti di pensare di farla finita.

Oppure può succedere di non sentirsi più se stessi, sentirsi fuori dalla propria persona, o essere oppressi da pensieri insistenti, talvolta da paure che bloccano la vita quotidiana, o presentare scatti di rabbia  intensi e magari inaspettati.

Guardare insieme ai genitori o con l’adolescente da solo quello che sta succedendo è sicuramente di aiuto a ridimensionare il problema o comunque ad affrontarlo.

L’età adulta

Ma anche nella vita adulta si possono incontrare difficoltà  che sembrano bloccare il cammino. Può essere l’attesa di un bambino, la nascita o i primi tempi della vita di un figlio. Può essere l’idea di non riuscire a continuare la propria vita o di non essere all’altezza della situazione. Può essere il ridimensionamento repentino dei nostri sogni o ideali, o il non sentirsi più se stessi. Può essere una crisi sul lavoro, magari provocata dalla situazione generale o una crisi nei rapporti coi colleghi.

Ogni perdita di persone care trasforma la nostra vita, ma talvolta sembra di non riuscire più a continuare a vivere. Anche le trasformazioni del corpo, in seguito a gravidanze, menopausa, invecchiamento o malattie possono provocare momenti in cui  non si riesce a “trovare la propria strada”.

Talvolta capita anche di vivere sentimenti che non si capisce da dove arrivino, cui non si riesce a dare un nome: disagioansia, panico, che bloccano senza apparente motivo.

Essere genitori

La ricerca e la nascita dei figli, i primi momenti a tre, l’arrivo di un fratellino, le tappe di crescita, l’adolescenza, possono mettere in crisi mamma e papà.

Anche di queste difficoltà si può parlare nel lavoro psicologico, in un percorso genitoriale.

In tutte queste circostanze, oltre al “mettercela tutta”, oltre all’aiuto delle persone che ci stanno accanto, può essere utile farsi accompagnare da una persona esterna, che ci aiuti a riflettere su quanto viviamo e ad affrontarlo.

Essere anziani

Quando ci si accorge che il corpo invecchia, o quando la mente ci sembra più lenta,  può accadere che diminuisca la fiducia nelle proprie capacità, e che il futuro appaia buio e scoraggiante.

Tuttavia possiamo tenere vivi i legami con le persone che amiamo, ed anzi costruirne di nuovi. Qualche volta può essere d’aiuto pensare a queste cose insieme ad un’altra persona.

Questo è l’aiuto che vi offriamo.

Di solito con lo psicologo ci si incontra individualmente; tuttavia in alcune situazioni può essere importante condividere l’incontro anche con persone con cui si è particolarmente legati; in certe circostanze si possono effettuare degli incontri di gruppo, ad esempio tra mamme in attesa o neomamme, o tra familiari di persone anziane.

Lo psicologo è tenuto a rilasciare la ricevuta fiscale, detraibile come spesa sanitaria.

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